La vigente legislazione prevede che nel caso di situazioni debitorie di natura coattiva di importo fino a 1.000 euro, non è consentito procedere a porre in essere azioni cautelari e di pignoramento, prima che siano trascorsi 120 giorni dall’invio, mediante posta ordinaria, di un Sollecito di pagamento contenente il dettaglio delle Ingiunzioni Fiscali costituenti il debito del soggetto debitore nei confronti dell’ Ente Creditore. In ogni caso rientra nella facoltà regolamentare di ciascun Ente prevedere la emissione di un ulteriore sollecito di pagamento successivo al primo sollecito.

Il fermo amministrativo in gergo conosciuto con il termine “ganasce fiscali” è una misura cosiddetta ” cautelare” , che consiste nella iscrizione di un Fermo Amministrativo su beni mobili iscritti nei dai Pubblici Registri Mobiliari (P.R.A., Registro Navale, ecc.) quindi possono essere oggetto di Fermo Amministrativo autoveicoli, motoveicoli, aeromobili, barche e navi ecc

La Iscrizione del Fermo Amministrativo è sempre preceduta dalla notifica di un Preavviso di Fermo Amministrativo, che riporta nel proprio testo l’importo della situazione debitoria complessiva e la indicazione delle Ingiunzioni Fiscali non pagate , degli ulteriori interessi ed altri oneri che costituiscono la suddetta situazione debitoria e la descrizione identificativa dei beni oggetto del successivo Fermo amministrativo.

Il Preavviso di Fermo avverte il soggetto debitore che in caso di mancato pagamento dell’intero importo a debito entro i termini indicati nel Preavviso medesimo , si procederà alla Iscrizione del Fermo Amministrativo sui beni indicati nel Preavviso di Fermo medesimo, senza necessità di ulteriori comunicazioni al soggetto debitore.

La Iscrizione del Fermo Amministrativo comporta che :

• il veicolo sottoposto a fermo non può circolare e la violazione del divieto di circolazione determina la applicazione delle sanzioni amministrative previste dal Codice della Strada (art. 214 del D.Lgs 285/92);
• la prosecuzione dell’attività esecutiva attraverso altre tipologie di azioni cautelari e di pignoramento, tra cui anche la possibilità di pignorare i beni oggetto del fermo per la successiva vendita all’asta, anche nel caso in cui il bene sia stato venduto a terzi;

Come evitare la Iscrizione del Fermo Amministrativo
Come cancellare la Iscrizione di un Fermo Amministrativo

L’ipoteca è una misura cautelare che è riferita ad uno o più immobili di proprietà del Soggetto Debitore moroso che ha lo scopo di garantire il credito, attribuendo all’ Ente Creditore il diritto di essere soddisfatto con preferenza nel caso di espropriazione.

L’ipoteca può riguardare beni del debitore o del coobbligato (ipoteca legale) o di un terzo (ipoteca volontaria). Si costituisce mediante iscrizione nei registri immobiliari. La ipoteca viene effettuata per un valore doppio del debito comprensivo di interessi di mora, compensi e spese per procedure maturate.

La Iscrizione di Ipoteca Immobiliare è sempre preceduta dalla notifica di un Preavviso di di Iscrizione di Ipoteca, che riporta nel proprio testo l’importo della situazione debitoria complessiva e la indicazione delle Ingiunzioni Fiscali non pagate , degli interessi ed altri oneri che costituiscono la suddetta situazione debitoria e la descrizione identificativa dell’immobile / degli immobili , oggetto della successiva Iscrizione di Ipoteca Immobiliare.

Il Preavviso di Ipoteca Immobiliare deve essere notificato esclusivamente al proprietario dell’immobile e non a persone diverse, anche se le stesse vantano sull’immobile diritti di altra natura (per esempio, l’usufrutto).

La garanzia ipotecaria può essere iscritta solo se l’importo complessivo del credito per cui si procede non è inferiore, complessivamente, a 20.000 euro.

Se anche dopo l’iscrizione di ipoteca il contribuente non paga il proprio debito, trascorsi 6 mesi dalla data di iscrizione di ipoteca si potrà procedere alla vendita dell’immobile, ma soltanto nei seguenti casi :

La Iscrizione del Fermo Amministrativo comporta che :

• il debito iscritto a ruolo è pari o superiore a 120.000 euro;
• l’immobile non è abitazione principale in cui risiede il soggetto debitore;
• l’immobile non è di lusso, (cioè con le caratteristiche previste dal decreto del Ministro per i lavori pubblici 2 agosto 1969, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 218 del 27 agosto 1969), ovvero è una villa (A/8), un castello o un palazzo di eminente pregio artistico o storico (A/9);

Con questo atto esecutivo il Concessionario della Riscossione procede direttamente al pignoramento di crediti che il soggetto debitore vanta presso Terzi con riferimento alle seguenti tipologie di credito:

• Retribuzioni da lavoro dipendente che il soggetto debitore percepisce mensilmente dal proprio datore di lavoro;
• Canoni che il soggetto debitore percepisce per locazione di immobili;
• Crediti vantati dal soggetto debitore derivanti da prestazioni di lavoro autonomo;
• Disponibilità liquide dal soggetto debitore su conti correnti presso Istituti di credito;

Le somme dovute a titolo di stipendio, salario o di altre indennità relative al rapporto di lavoro o di impiego, comprese quelle dovute a causa di licenziamento, possono essere pignorate dall’Agente della riscossione in misura pari a:

• 1/10 per importi fino a 2.500 euro;
• 1/7 per importi superiori a 2.500 e fino a 5.000 euro;
• 1/5 per importi oltre i 5.000 euro;

In caso di inottemperanza al presente ordine di pagamento, si procederà, previa citazione del terzo intimato e del debitore, secondo le norme del codice di procedura civile.

E’ richiesto al terzo intimato, prima del decorso del termine di cui al comma 1, lett. a) dell’art. 72 bis del D.P.R. 602/1973, di rendere al Concessionario procedente l’eventuale dichiarazione negativa ovvero di rendere la dichiarazione delle somme o cose da lui dovute al debitore e delle relative scadenze di pagamento se successive al termine di 60 giorni dalla notifica del pignoramento, con avviso che, in mancanza, il Concessionario procederà ai sensi e per gli effetti dell’art. 75 bis del D.P.R. n. 602/1973 segnalando l’omessa dichiarazione all’Agenzia delle Entrate territorialmente competente per la applicazione della sanzione amministrativa di cui all’art. 10 del D.lgs. n. 471/1997 da Euro 2.065,83 a Euro 20.658,27.

L’ordine di pagamento diretto del Terzo assoggetta il credito ad espropriazione ed impedisce al Terzo Intimato di tenere un comportamento diverso da quello che gli viene imposto dalla procedura esattoriale.

Il Terzo Intimato è soggetto agli obblighi che la legge impone al custode relativamente alle somme da lui dovute nei limiti dell’importo del credito oggetto del procedimento aumentato della metà.

Con questo atto esecutivo il Concessionario della Riscossione procede direttamente al pignoramento di crediti che il soggetto debitore vanta presso Terzi con riferimento alle seguenti tipologie di credito:

- Pensioni che il terzo eroga al soggetto debitore con esclusione della ultima mensilità di pensione del debitore, che resta quindi nella sua piena disponibilità;

Con l'atto di citazione il Concessionario:

- cita il Terzo Debitore a comparire innanzi al Tribunale territorialmente competente con avvertimento che, non comparendo, si procederà come per legge;

- invita il Terzo Debitore a comunicare la dichiarazione di cui all'articolo 547 c.p.c. al creditore procedente entro dieci giorni a mezzo lettera raccomandata, ovvero a mezzo di posta elettronica certificata;

- avverte il Terzo Debitore che, in caso di mancata comunicazione della dichiarazione, la stessa dovrà essere da lui resa comparendo in un'apposita udienza;

- chiede al Giudice di valutare e determinare circa le modalità di pagamento da parte del Terzo debitore con riferimento alle tipologie di credito del soggetto debitore verso il terzo;

E’ l’atto esecutivo con cui ha inizio la procedura per la vendita all’asta dell’immobile di proprietà del soggetto debitore.

Il pignoramento immobiliare, solitamente successivo all’ipoteca, può essere effettuato subito nel caso di debiti superiori ad € 5.000,00. Il pignoramento immobiliare non può aver luogo al di sotto di tale limite quantitativo; al contrario, è sempre possibile attivare l’ipoteca, in quanto procedura cautelare e non esecutiva.

Per il perfezionamento del pignoramento immobiliare il concessionario della riscossione provvede alla trascrizione del pignoramento stesso e dell’avviso di vendita all’asta con le date indicate per gli incanti, presso la Conservatoria dei Pubblici Registri Immobiliari dove è censito l’immobile.

Il pignoramento immobiliare non può essere effettuato se l’immobile ha tutte le seguenti caratteristiche:

• è destinato a uso abitativo e il debitore vi risiede anagraficamente;
• è l’unico immobile di proprietà del debitore;
• non è di lusso, (cioè con le caratteristiche previste dal decreto del Ministro per i lavori pubblici 2 agosto 1969, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 218 del 27 agosto 1969), ovvero è una villa (A/8), un castello o un palazzo di eminente pregio artistico o storico (A/9);

Negli altri casi si può procedere al pignoramento dell’immobile solo se:

• l’importo del debito iscritto a ruolo è superiore a 120.000 euro;
• sono passati sei mesi dall’iscrizione di ipoteca e il debitore non ha pagato;

Il pignoramento mobiliare è l’atto esecutivo con il quale il Concessionario, tramite gli Ufficiali di Riscossione, procede al pignoramento dei beni mobili di proprietà del debitore presso l’abitazione del contribuente oppure nei locali dove, in qualità di titolare, svolge la sua attività professionale, commerciale o artigianale. I beni mobili pignorati, in caso di mancato pagamento, sono poi venduti all’asta.